17.5.13

SOGNO

 
 
Il luogo sembrava l'insieme ordinato e abitato di più ambienti; un laboratorio, una prigione abbandonata - molto simile ad Alcatraz - Corridoi asettici, con le pareti bianche e luci al neon, per certi versi poteva richiamare i passaggi per gli addetti ai lavori della metropolitana.
Vestita da svacco mi spingo verso uno di questi corridoi, girovagando senza meta. All'improvviso una porta antipanico si spalanca consentendomi di scivolare all'interno di un locale buio e silenzioso, come in una miniera abbandonata ma pulita, per nulla spaventosa. Anzi, la sensazione è di serenità. 

Inizio ad esplorarla percorrendo dei tunnel più simili ad una metro: enormi e scarsamente illuminati. Ce ne sono vari davanti a me, la sensazione è di incroci ordinati e visibili più che labirintica.
 
D'un tratto c'è Rita accanto a me in cosplay di Battlestar Galactica (Starbucks)
 
Siamo vicine e in lontananza scorgiamo Filo e altri membri della 501esima. Nella loro divisa da StarWars militare, nera. Attraversano uno dei tunnel più avanti, troppo lontani per scorgerci.
Come intuendo qualcosa di sbagliato, Rita scatta in piedi esclamando: "No! Ma dove vanno!? Non devono far casino! Se no li ammazzo!"
La scena cambia repentinamente offuscata dai fumi del sogno, e mi ritrovo in una mensa.

Sto litigando con una tipa, la ragione mi sfugge ma so che lì c'è anche Lucabaldi, ma non saprei dire se è lui la causa del litigio. In piena discussione… finisco a mollo!
È un piccolo stagno circondato da paludi disabitate. La tipa è ancora lì, in acqua con me, siamo in groppa a qualcosa che si muove velocemente - una moto d'acqua, forse un tronco a motore (non chiedete!) - anche lei ne ha uno e giro intorno, nel piccolo stagno, inseguendola. Poi lei perde magicamente la sua cavalcatura e mi ritrovo a girare intorno senza nessuno da inseguire perché il moto circolatorio del mio mezzo l'ha spinta al centro di un vortice, mentre annaspa per restare a galla avviene il cambiamento: la donna assume le sembianze della Medusa mitologica. Indossa un abito avorio, da divinità romana, appiccicato addosso, gli occhi a mandorla, e capelli ricci ribelli che mimavano le sembianze dei serpenti senza, però, esserlo. Starnazza e beve, mentre Luca, dalla riva, cerca di dirmi qualcosa, e le sue parole prendono corpo in una frase ben precisa che però ora non ricordo più.

3 commenti:

CyberLuke ha detto...

Adoro i sogni. Sono una terra inesplorata e inesplorabile della nostra mente, il frutto di una macchina biologica slegata da logiche e regole e vincoli.
Uno dei miei più grandi desideri è vivere i sogni da "lucido".
So che ci sono persone che ci riescono, esercitandosi parecchio nel periodo di veglia.
E, no, non credo troppo alla teoria dei simboli nascosti nei sogni.

TateyaMari ha detto...

ahaha avendo avuto l'anteprima ho avuto anche il tempo di riderci ehm pensarci su... Non ha molto senso però sembra tanto un'avventura xD diciamo che ci stiamo "passando" le abitudini oniriche lol

Anonimo ha detto...

Lo sai, vero, che i tunnel, i corridoi o le cantine sono il modo in cui "visualizzi" il tuo sub? Se sono ordinati, asciutti, puliti allora stai bene con te stessa (ma chi ne dubita?).
Circa il cavalcare tronchi, invece, preferisco non pronunciarmi. Baci.

N.A.